Segui qui l’evento Libya: a light at the end of the tunnel?
L’accordo di cessate il fuoco firmato dalle opposte fazioni militari libiche nell’ottobre 2020 ha rafforzato i colloqui politici sostenuti dalle Nazioni Unite sulla nomina di un governo di unità interinale. Questo nuovo governo dovrebbe tenere le elezioni nazionali alla fine di dicembre di quest’anno. L’obiettivo, come affermato da Stephanie Williams, attuale rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu, è “rispondere alle aspirazioni e alle richieste del popolo libico per una Libia sovrana e unificata e un vero impegno per la riconciliazione nazionale”. Venerdì scorso, i delegati che hanno partecipato al Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) a Ginevra hanno infine deciso di eleggere un primo ministro e un consiglio di presidenza composto da tre membri da una lista di 45 candidati, con Mohammad Menfi e Abdul Hamid Dbeibah selezionati come Capo della Presidenza Consiglio e Primo Ministro, rispettivamente.
Nonostante questi sviluppi incoraggianti, la fragilità dell’attuale tregua tra GNA e LNA, nonché la presenza di interferenze straniere da entrambe le parti, rappresentano ostacoli intimidatori sulla via della diplomazia, rendendo così la missione del Rappresentante speciale delle Nazioni Unite di recente nomina per la Libia Jan Kub tutt’altro che semplice.
Tavola rotonda:
Mary Fitzgerald, Associate Fellow, ICSR, King’s College London
Karim Mezran, Direttore della North Africa Initiative e Resident Senior Fellow,
Rafik Hariri Center and Middle East Programs, Atlantic Council
Arturo Varvelli, Direttore, Ufficio di Roma e Senior Policy Fellow, ECFR
Introduce e modera Federica Saini Fasanotti, Senior Associate Fellow, ISPI
MED – MEDITERRANEAN DIALOGUES è l’iniziativa annuale di alto livello promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’ISPI (Istituto Italiano di Studi di Politica Internazionale) di Roma con l’obiettivo di ripensare gli approcci tradizionali al territorio integrando le analisi delle sfide attuali con nuove idee e suggerimenti e per elaborare una nuova « agenda positiva », affrontando sfide condivise sia a livello regionale che internazionale.
Lanciato nel 2015, MED è diventato rapidamente l’hub globale per dialoghi ad alto livello sul Mediterraneo più ampio, coinvolgendo leader di spicco dei governi, delle imprese, della società civile, dei media e del mondo accademico del Mediterraneo.
Le passate edizioni hanno riunito più di 1.000 leader internazionali, tra cui Capi di Stato e Ministri (tra loro, il Re di Giordania, il Presidente iracheno e libanese, i Ministri degli Affari Esteri di Russia, Iran, Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti. Segretario di Stato, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e Inviato per la Siria, nonché Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e il primo Vicepresidente della Commissione e molti altri)