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Le Festival de Cinéma Méditerranéen de Tétouan 4-10 giugno 2021

Festival de Cinéma Méditerranéen de Tétouan

Depuis sa création en 1985 par l’association «Amis du Cinéma de Tétouan» (ACT), le Festival de Cinéma Méditerranéen de Tétouan n’a eu de cesse de promouvoir les cinématographies de la mare nostrum et de porter haut les valeurs d’une cinéphilie exigeante et diverse. Connu pour son engagement et sa contribution à la diffusion du cinéma méditerranéen, le festival est d’abord celui d’une ville, Tétouan, terreau des arts qui, de la musique aux arts plastiques, a abrité et continue d’abriter des mouvements artistiques qui connaissent un rayonnement bien au-delà de la région. C’est donc dans cette ville au climat culturel favorable que, tout naturellement, une poignée d’enseignants cinéphiles imagine ce projet, alors même que les ciné-clubs, au sein desquels ils ont été formés, disparaissaient au Maroc.

Rappelons que le festival a accueilli les plus grandes figures du cinéma méditerranéen dont on peut citer à titre d’exemple :

Youssef Chahine (Égypte), Agnès Varda (France), Mohamed Abderrahmane Tazi (Maroc), Lucas Belvaux (Belgique), Faouzi Bensaïdi (Maroc), Gianni Amelio (Italie), Houda Soltane (Égypte), Giuseppe Tornatore (Italie), Nabila Oubaid (Égypte), Jane Birkin (France), Farid Chawki (Égypte), Ismael Ferroukhi (Maroc), Jean-Claude Brisseau (France), Mohamed Miftah (Maroc), Nadia Lotfi (Égypte), Salah Abou Saïf (Égypte), Daoud Oulad Syad (Maroc), Olivier Assayas (France), Boussy (Égypte), André Téchiné (France), Ahmed El Fichaoui (Égypte), Amal Ayouch (Maroc), Georges Chamoune (Liban), Mai Masri (Liban), Katia Gerou (Grèce), Brigitte Rouan (France), Hamid Bennani (Maroc), Kyriaskos Katzourakis (Grèce), Antonio Jiminez Rico (Espagne), Tayfun Pirsmuglo (Turquie), Rachid El Ouali (Maroc), Azzedine Meddour (Algérie), Roberto Midi (Italie), Hind Sabri (Tunisie), Abdelatif Banammar (Tunisie), Luis Berlanga (Espagne), Anne Brochet (France), Michel Khalifi (Palestine), Mouna Wassef (Syrie), Reda Behi (Tunisie), Branko Schmidt (Croatie)…Claudia Cardinale ( Italie ) Imanol Arias’(Espagne) Jillali Ferhati ( Maroc) , Mohamed Chrif Tribak ( Maroc) Farida Belyasid ( Maroc) Ahmed Hilmi (Egypte)

Par rapport à la crise sanitaire et dans l’attente que les choses reviennent à la normale, la 26 édition du 4 au 10 juin est organisée en mode virtuel https://festivaltetouan.org/presentation-2021/

Festival de Cinéma Méditerranéen de Tétouan festivaltetouan.org

Compétitions festivaltetouan.org/competitions-2021

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Ambiente e cambiamenti climatici Europa e Mediterraneo Focus Giovani e Mediterraneo Questioni socio-economiche e migrazioni Uguaglianza di genere

Young people in the Mediterranean

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Sito web di un progetto di ricerca sull’argomento con un ampio database statistico

POWER2YOUTH mira a offrire un approccio globale multi-livello, interdisciplinare e sensibile alla questione di genere alla comprensione dei giovani nella regione SEM (Sud e Est Mediterraneo) con un disegno comparativo transnazionale (studi di casi di Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Territori palestinesi occupati e Turchia ). In particolare, ha esplorato le cause profonde dell’esclusione giovanile a tre diversi livelli di analisi (macro, medio e micro), indagando anche il ruolo dell’agenzia giovanile collettiva e individuale nella sfida alle diverse forme di potere.

Sito internet POWER2YOUTH. A Comprehensive Approach to the Understanding of Youth Exclusion and the Prospects for Youth-led Change in the South and East Mediterranean

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Europa e Mediterraneo Focus Giovani e Mediterraneo Inclusione sociale e lotta alle discriminazioni Questioni socio-economiche e migrazioni

Refugee Movements in the Middle East: Old Crises, New Ideas

Titolo: Refugee Movements in the Middle East: Old Crises, New Ideas

Autore: Shaden Khallaf

Medio Oriente e Nord Africa hanno a che fare da decenni con crisi di ondate di rifugiati. Nella regione si è dovuto far fronte a crisi protratte in aree urbane e ciò ha contribuito all’avvio di una riflessione sulla gestione globale della protezione dei rifugiati. Oggi il Global Compact sui rifugiati definisce i parametri per una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità, basata su una nuova modalità di procedere che prevede la collaborazione con più attori, soluzioni inclusive e globali e una maggiore enfasi sul sostegno alla comunità ospitante e sul suo coinvolgimento.

Documento: www.iai.it/sites/default/files/menara_wp_29.pdf

Fonte: www.iai.it

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Ambiente e cambiamenti climatici Focus Questioni socio-economiche e migrazioni

La regione del Medio Oriente e Nord Africa nei mercati energetici globali

Titolo: The MENA Region in the Global Energy Markets

Autore: Emanuela Menichetti Abdelghani El Gharras Barthélémy Duhamel Sohbet Karbuz

Questo studio analizza come le attuali dinamiche del mercato dell’energia influiscono sulle interazioni tra la regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena) e l’ordine globale, e come queste interazioni influiscono sulle dinamiche di mercato. Si propone, in particolare, di rispondere alla più ampia domanda: “In materia di energia, la regione Mena è periferica rispetto alle dinamiche globali o è integrata in esse?” Per fare ciò, lo studio si basa sul saggio metodologico e concettuale pubblicato dal consorzio MENARA nel novembre 2017 e cerca di rispondere in particolare ai quesiti di ricerca identificati nello studio. Dopo aver presentato una panoramica delle principali tendenze energetiche globali e regionali, lo studio analizza le attuali relazioni politiche, industriali e di mercato tra i principali attori energetici globali e i paesi Mena. Discute il ruolo degli attori che influenzano il panorama energetico Mena e identifica i principali punti critici.

Documento: www.iai.it/sites/default/files/menara_wp_21.pdf

Fonte: www.iai.it

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Ambiente e cambiamenti climatici Focus Questioni socio-economiche e migrazioni

Strategie per la sicurezza idrica e alimentare nelle regioni del Medio Oriente e del Nord Africa

Titolo: Water and Food Security Strategies in the MENA Region

Autore: Martin Keulertz

La sicurezza alimentare in Medio Oriente e Nord Africa diventerà una delle questioni chiave del 21° secolo. Se affrontata in maniera inadeguata, può portare a gravi conseguenze sociali, ambientali, economiche e politiche. Data l’elevata crescita demografica in tutta la regione e il fatto che l’acqua può costituire un collo di bottiglia per la produzione agricola, il settore agricolo della regione dovrà essere riformato adottando sistemi di coltivazione efficienti dal punto di vista delle risorse e di qualità. L’Europa può svolgere un ruolo chiave promuovendo l’interscambio commerciale con la regione, aumentando gli investimenti nella sicurezza alimentare e idrica e rafforzando le istituzioni politiche al fine di gestire ogni goccia d’acqua nel modo più efficiente possibile.

Documento: www.iai.it/sites/default/files/menara_fn_18.pdf

Fonte: www.iai.it

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Ambiente e cambiamenti climatici Focus

Sviluppo sostenibile nelle regioni del Medio Oriente e Nord Africa

Titolo: Sustainable Development in the MENA Region

Autori: Edgar Göll André Uhl Jakob Zwiers

In Medio Oriente e Nord Africa la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite è limitata e lenta. Le priorità attribuite ai diciassette obiettivi differiscono in modo significativo da paese a paese a causa delle esigenze e situazioni specifiche di ciascuno di essi. Si registrano cambiamenti positivi, ad esempio per ciò che riguarda le energie rinnovabili, ma altri obiettivi importanti restano irraggiungibili. I progressi sono fortemente ostacolati dai conflitti. Un passo avanti sarebbe creare istituzioni atte a concentrare gli sforzi e mobilitare l’azione in tutti i segmenti della società. L’Unione europea potrebbe sostenere tali sviluppi rafforzando i contatti paritetici e la cooperazione.

Allegato: www.iai.it/sites/default/files/menara_fn_20.pdf

Fonte: Istituto Affari Internazionali www.iai.it

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Ambiente e cambiamenti climatici Focus Questioni socio-economiche e migrazioni

RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE MEDITERRANEO 2020

Autore United Nations Environment Programme – Mediterranean Action Plan – Plan Bleu

Introduzione
Negli ultimi decenni, le pressioni indotte dall’uomo hanno colpito sempre più la regione mediterranea. La crescita della popolazione e modelli di produzione e consumo insostenibili hanno portato al degrado ambientale. Nonostante alcuni progressi, la crescita economica continua ad aumentare il consumo di risorse e le emissioni di carbonio. Il cambiamento dell’uso del suolo e del mare, in particolare sulla costa, è dannoso per l’ambiente. Si prevede che lo sfruttamento delle risorse e degli organismi, l’inquinamento e il cambiamento climatico aggraveranno le fragilità preesistenti nel Mediterraneo, portando a “stress multipli e fallimenti” (IPCC, 20141), mettendo a rischio la salute e i mezzi di sussistenza. Sono stati compiuti progressi nelle risposte politiche e nelle azioni per gestire il Mediterraneo in modo più sostenibile. I risultati sono positivi rispetto a scenari senza intervento. Tuttavia, questi risultati non sono stati sufficienti per ridurre le pressioni più significative sull’ambiente e per salvaguardare il Mediterraneo per le generazioni presenti e future soddisfacendo le esigenze di sviluppo umano. Le tendenze attuali non consentono il raggiungimento del buono stato ambientale (GES) del Mar Mediterraneo entro il 2020. In linea con le tendenze mondiali, “gli obiettivi globali per il 2030 e oltre possono essere raggiunti solo attraverso cambiamenti trasformativi attraverso fattori economici, sociali, politici e tecnologici” (IPBES, 20192). Sono necessari sforzi urgenti e collettivi per un cambiamento trasformativo per salvaguardare l’ambiente mediterraneo, promuovendo allo stesso tempo lo sviluppo umano, tenendo conto delle differenze tra i paesi mediterranei. I paesi mediterranei si sono impegnati a raggiungere i GES del Mar Mediterraneo e della costa e più in gran parte gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Per raggiungere questi impegni è necessaria una riorganizzazione fondamentale dei sistemi economici e sociali, compresi i cambiamenti nei paradigmi e nei valori.

Documentplanbleu.org/soed/

Sito web planbleu.org

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Ambiente e cambiamenti climatici Diritti umani, identità e cittadinanza Inclusione sociale e lotta alle discriminazioni Questioni socio-economiche e migrazioni

IEMed Mediterranean Yearbook 2020

IEMed Mediterranean Yearbook 2020

La pandemia COVID-19 non solo condiziona l’evoluzione della regione mediterranea, ma colpisce anche tutte le aree della sua società, su tutta la linea. Ecco perché l’Annuario dedica il suo Dossier all’analisi delle prospettive delle relazioni Euromed ai tempi del coronavirus attraverso i prismi di diverse tematiche mentre gli articoli della sezione Panorama (brevi articoli sui temi più rilevanti dell’area mediterranea) offrono una visione trasversale gli effetti della pandemia su regioni, paesi e settori strategici.

La sezione Keys si concentra sulle mobilitazioni popolari che hanno avuto luogo nella regione MENA, i cambiamenti climatici nel Mediterraneo, le relazioni dell’Europa con l’Africa, lo status quo dei conflitti nella regione e il loro contesto geopolitico.

Infine, l’Annuario offre cronologie, statistiche e mappe, che forniscono una ricchezza di informazioni e fungono da perfetto complemento all’analisi offerta negli articoli.

Documento www.iemed.org/publicacions-en/historic-de-publicacions/anuari-de-la-mediterrania/sumaris/iemed-mediterranean-yearbook-2020?set_language=en

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Diritti umani, identità e cittadinanza Inclusione sociale e lotta alle discriminazioni Questioni socio-economiche e migrazioni Uguaglianza di genere

Donne e genere in Medio Oriente e in Nord Africa: mappare il campo e affrontare i dilemmi politici nel periodo successivo al 2011

Titolo: Women and Gender in the Middle East and North Africa: Mapping the Field and Addressing Policy Dilemmas at the Post-2011 Juncture

Autore: Katerina Dalacoura

Questo rapporto presenta una “mappatura” della condizione della donna in Medio Oriente e Nord Africa dopo il 2011. Mostra come ci siano stati sensibili progressi e miglioramenti nella vita delle donne per ciò che riguarda sanità e istruzione, ma molti di meno nell’occupazione, e che le disparità giuridiche rimangono imperanti, così come i limiti alla partecipazione delle donne in politica e nella società civile. Il rapporto analizza l’influenza degli eventi recenti – a seguito delle insurrezioni arabe del 2011 – che è di tipo soprattutto conflittuale, ma presenta anche delle opportunità politiche. Tratta inoltre la situazione delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e in particolare la loro mobilitazione e il modificarsi della loro posizione sui propri diritti. Nelle conclusioni il rapporto si concentra sulla politica di genere dell’Occidente nella regione. Secondo l’autrice è necessario bilanciare le richieste etiche di diritti individuali e collettivi e una posizione liberale che rispetti e sostenga i diritti delle donne e degli individui Lgbt senza risultare eccessivamente prescrittiva sui valori e le scelte che dovrebbero governare la vita delle persone.

Documento: www.iai.it/sites/default/files/menara_fr_3.pdf

Fonte: www.iai.it

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Diritti umani, identità e cittadinanza Focus Giovani e Mediterraneo Inclusione sociale e lotta alle discriminazioni Uguaglianza di genere

Reconstructing Gender in the Middle East: Tradition, Identity and Power (1994)

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Autori: Fatma Müge Göçek & Shiva Balaghi

Impiegando una prospettiva ampia e interdisciplinare sulle relazioni di genere, “Reconstructing Gender in the Middle East” mette in discussione gli stereotipi di vecchia data sulla tradizionale subordinazione delle donne nella regione. Con saggi sulla costruzione di genere in Iran, Turchia, Israele, Marocco, Egitto, Libano e Territori occupati, questa raccolta offre un’ampia esplorazione della tradizione, dell’identità e del potere in diverse parti del Medio Oriente. Cercando di superare le nozioni monolitiche occidentali della vita delle donne nella «società tradizionale», i saggi nella parte I riesaminano l’assunto che tali società lasciano poco spazio alla partecipazione femminile. La parte II si concentra sulla ricostruzione delle identità delle donne in Iran, Turchia, Israele e nei Territori occupati. Gli autori esaminano le complesse variabili che contribuiscono allo sviluppo delle identità – tra cui genere, classe ed etnia – in varie società mediorientali, chiedersi se certe identità siano più importanti per le donne che altre. Questi saggi esaminano anche la questione della formazione dell’identità di gruppo rispetto all’autonomia dell’individuo. La Parte III esamina la relazione tra genere e potere nella vita quotidiana in Libano, Israele, Egitto e Marocco, mostrando come le relazioni di potere siano costantemente contestate e rinegoziate tra i membri della famiglia e i membri di una comunità, tra le nazioni e tra uomini e donne. Con la sua raccolta di prospettive contemporanee illuminate e diversificate sulle donne in Medio Oriente, «Reconstructing Gender in the Middle East» è un lavoro importante che avrà un impatto significativo sul modo in cui guardiamo al genere nelle società tradizionali.

Documento: https://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=RIDouVTcz10C&oi=fnd&pg=PR9&dq=identity+middle+east&ots=Fs5DZwBKgQ&sig=5dDiPVzrUizImoBdKfQQBuX4BBA#v=onepage&q=identity%20middle%20east&f=false